Appunti di viaggio

S. Maria “de Idris”

Alle cisterne ed alle conche per la raccolta dell’acqua devi il tuo nome Santa Maria “de Idris”.

 

Scavata nello sperone di roccia a Sasso Caveoso ti ergi alta esposta al sole ed al vento dominando Matera.

Tu hai accolto ed ascoltato le invocazioni e suppliche dei tanti devoti che affrontavano le lunghe e tortuose scalinate in ginocchio per giungere al tuo altare e chiedere la grazia della pioggia.
Matera 2017.jpg

Santuario della Madonna dell’acero

Antico acero, sei stato scelto da Maria

e adorni e rinfreschi il suo santuario

silenziosa dimora

di pace e di preghiera.

Madonna dell'Acero 2017

Nicastro

Ti ricordo allegra, fra il vociare dei bambini che scorazzavano e si rincorrevano fra le tue vie che si arrampicano verso il Castello Normanno.

Al mattino presto i contadini con i loro somari carichi di frutta e verdura coltivati nei loro orti scendevano dalla montagna per la vendita quotidiana al mercato. Sotto casa passavano anche giovani ed anziane donne vestite da “pacchiana”, costumi popolari calabresi dai colori diversi. Diritte come fusi, con passo elegante ed il cesto in testa con i prodotti delle loro lontane cascine.

Al calar del sole le donne si affacciavano sui loro balconi e chiacchieravano a distanza. Nei vicoli stretti si scambiavano le vivande con la pala da pane da una finestra all’altra oppure, per evitare di fare le scale, facevano scendere il paniere legato con una corda per consegnare o ritirare qualcosa.

Una realtà ormai lasciata al passato, però la tua bellezza di viva e antica città calabrese piena di storia rimane.

Nicastro 2017 (1)

(Testi e opere d’arte di Alberta Silvana Grilanda)