The answer my friend si sposta nel vento

Nella filosofia aristotelica con il termine abduzione si indica un tipo di ragionamento nel quale la premessa maggiore è certa, la premessa minore è incerta e il tutto si traduce in una conclusione più o meno probabile e con una certezza sicuramente superiore alla premessa minore. Aristotele  introdusse questo metodo dimostrativo, e quindi conoscitivo, a complemento ed integrazione degli altri due, ben più noti, metodi della deduzione e dell’induzione.
L’abduzione ha una minore valenza conoscitiva perchè nel sillogismo che la rappresenta mentre la premessa maggiore è certa (p.es. Bob Dylan scrive canzoni) quella minore può essere dubbia (p.es. alcune canzoni hanno testi poetici) per cui la conclusione  è caratterizzata dalla probabilità (probabilmente Dylan è un poeta).
Il filosofo statunitense Charles Sanders Peirce ha sviluppato il ragionamento abduttivo nella sua concezione della logica della scoperta scientifica estendendo il significato di abduzione a <<primo passo del ragionamento scientifico>>. Io, qui, proverò ad usare l’abduzione  per una scoperta….poetica: dimostrare che Bob Dylan è quasi certamente  – o, se preferite, è probabilmente – un poeta!
Peirce teorizzava che il pensiero umano ha tre possibilità di creare  inferenze, ovvero tre modi diversi di ragionamento. Ora, so bene che in poesia non stiamo trattando di ragionamenti a meno che non si voglia ricorrere alla versione neurobiologica di emozione come ci racconta G. Manacorda nel suo ultimo La Poesia (Castelvecchi Editore, Maggio 2016):
“… l’errore che abbiamo commesso finora… è stato di credere che il cervello fosse la sede di un’intelligenza particolare, anzi dell’unica intelligenza possibile: l’intelligenza razionale.. Ma l’intelligenza razionale, come tale, allo stato puro, è un’invenzione della nostra cultura. Il pensiero, quello vero, è sempre fisico, emotivo….[Il neurobiologo] Antonio Damasio dice che certi aspetti del processo dell’emozione e del sentimento sono indispensabili per la razionalità e che l’essenza di un sentimento è la percezione diretta di un paesaggio specifico, quello del corpo…”
In pratica qui si vuole dire che le inferenze logiche, sono in ogni caso un modo parziale di pervenire alla conoscenza di qualcosa e anzi che il modo di essere emotivo, che non postula una separazione tra corpo e mente, è quello di gran lunga preferibile per accrescere o fortificare la conoscenza.
Questo modo emotivo è sopravvissuto in occidente nella poesia.
Così come un quadro contiene in sé persino l’odore del paesaggio (come suggeriva Cézanne), Manacorda sembra volerci dire che una poesia contiene in sé la visione dei suoni e il canto dei colori.
La parola per tutto questo è Sinestesia che come prosegue Manacorda:
“…è una delle più significative manifestazioni della coincidenza tra il corpo fisico-mentale e il corpo del testo…È evidente che un testo poetico, in particolare lirico, si distingue [da tutto ciò che viene scritto] perché fondato sulla simultaneità…La poesia è il mondo per eccellenza delle “percezioni simultanee” che diventano testo. La sinestesia sembra essere una caratteristica tipica della poesia…Se il modo di pensare della poesia non è lineare, non lo è solo per le ragioni “tecniche” ma per la compresenza delle emozioni e delle sensazioni…”
Mi permetto una ulteriore sintesi: non è attraverso uno studio sistematico (induttivo o deduttivo) che riusciremo a comprendere o catalogare un testo più o meno poetico, la poesia è infatti “solo” musica che si vede!
Come dicevamo secondo Peirce le tre possibilità di creare inferenze, di avviare cioè un processo “razionale”, sono:
a) La deduzione
Regola: Le canzoni di Bob Dylan hanno testi poetici
Caso: Questa canzone è di Bob Dylan
Risultato: Questa canzone sembra una poesia
b) L’induzione
Caso: Questa canzone è di Bob Dylan
Risultato: Questa canzone sembra una poesia
Regola: Le canzoni di Bob Dylan hanno testi poetici
c) L’abduzione
Risultato: Questa canzone sembra una poesia
Regola: Le canzoni di Bob Dylan hanno testi poetici
Caso: Questa canzone è di Bob Dylan
Nella deduzione quindi la conclusione scaturisce  in modo automatico dalle premesse: dati la regola e il caso, il risultato non può essere diverso e rappresenta semplicemente il rendere esplicito  ciò che era già implicito nelle premesse.
L’induzione  consente invece di ipotizzare una regola a partire e da un risultato: essa si basa sull’assunzione che determinate “regolarità osservate in un fenomeno (la poeticità dei testi di Bob Dylan) si siano manifestate nella stessa forma da un bel pò di tempo  e che continueranno quindi a farlo anche nel futuro. A differenza della deduzione, e come vedremo per l’abduzione, l’induzione non è logicamente valida senza conferme esterne: basterebbe un solo testo di Dylan assolutamente anonimo o addirittura un suo silenzio protratto nel tempo per invalidare la regola (così hanno fatto molti osservatori per dimostrare che Bob Dylan non meritasse il premio Nobel per la Letteratura).
Osservando quello che per Peirce è un fatto sorprendente (<<ehi, amici sentite qui: c’è una canzone che ha un testo simile ad una poesia>> https://www.youtube.com/watch?v=D_LyYwO4FcM ) e avendo a disposizione una regola che è in grado di spiegarla (Bob Dylan scrive testi di canzoni che si avvicinano alla poesia perchè ha letto e conosce https://www.nobelprize.org/nobel_prizes/literature/laureates/2016/dylan-lecture.html Omero, Melville, Erich Maria Remarque, perche cita nelle sue canzoni il poeta da cui ha preso il cognome, Dylan Thomas, perchè è stato folgorato da Artur Rimbaud e dalla sua Lettera del Veggente: chi l’ha letta e capita veramente?) possiamo ipotizzare o ammettere con una certa probabilità che tale canzone, con un testo tanto vicino alla poesia, poteva essere scritta solo da Bob Dylan.
Empiricamente l’abduzione può svolgersi facilmente: si prendono testi di canzoni e di poesie ( non riconducibili esplicitamente a questo o a quell’autore); li si sottopone ad un’analisi (poetica) oggettiva (p. es. come quella suggerita da Manacorda più sopra) e solo alla fine si abbinano i testi selezionati agli autori. I cantanti che risultassero poeti sarebbero pochi ma, sono sicuro che, tra quei pochi la regola che sarebbe in grado di spiegare ciò – canzone che si fa letteratura – è quella che abbiamo individuato per Bob Dylan in quanto Bob Dylan…suona ciò che vede e vede ciò che suona. Sinestesia.
È in questo modo che si perviene ad una scoperta (in questo caso poetica); è così che si accresce una conoscenza: sapevamo che Bob Dylan scrive canzoni ma per abduzione veniamo a scoprire che i suoi testi sono vere e proprie poesie. L’abduzione secondo Peirce  è l’unica forma di “ragionamento”  suscettibile di implementare la conoscenza, ovvero , permettere di ipotizzare nuove idee (<< ma Bob Dylan è un poeta?>>) ed è l’unica, tra le forme di ragionamento,  ad essere espressamente dedicata a questo accrescimento anche se è il modo inferenziale maggiormente soggetto a rischio di errore.
L’abduzione come l’induzione deve essere confermata per via empirica non contenendo in sé la sua validità logica. La conferma non potrà mai essere assoluta ma, come ha spiegato il nostro matematico De Finetti, puo corroborarsi  e quindi fortificarsi sempre più, questo perchè l’abduzione in generale migliora la propria capacità di raffinare i riflessi emotivi ed aumentare il grado di associazione tra idee e sensi.
C’è però un’altra caratteristica unica nella poesia e che permette quindi di distinguere un cantautore da un poeta: Brodskij ce lo ricorda nelle sue Conversazioni. La conoscenza umana avviene per via razionale attraverso metodi analitici e sintetici ma anche attraverso… profezie: la poesia è l’unica attività umana che racchiude tutte e tre questi modi conoscitivi. L’osservazione poetica oltre ad essere analitica e sintetica al pari di quella scientifica e filosofica risulta, contemporaneamente, anche profetica perché come diceva già Maritain:
“…la poesia non è l’arte particolare di scrivere versi ma qualcosa di più generale e al tempo stesso più primordiale: [una] intercomunicazione fra l’essere interiore delle cose e l’essere interiore del sé umano che è una specie di divinazione (come venne chiaramente compreso dagli antichi: il vates latino era un poeta e allo stesso tempo un divinatore). Poesia in questo senso è la vita segreta di ciascuno e di tutte le arti; è un altro nome per ciò che Platone chiamava mousiké…”
Ora se dopo quasi 60 anni da quando Bob Dylan ha cominciato a comporre la sua mousiké, si vanno a leggere le cronache dell’ America di oggi o le rappresentazioni più o meno realistiche, più o meno romanzate della vita americana ( mi riferisco ad esempio ai romanzi di Cormack Mc Carthy, Thomas Pynchon, Don De Lillo, Don Wislow, Jonhatan Frenzen, Dave Eggers, etc…),  non troviamo forse sbocciate tutte le profezie cantate da un Poeta?
Un’ultima cosa.
Vale la pena soffermarsi sul fatto che la traduzione in italiano di abduzione è spostamento che è, etimologicamente, il calco latino di condurre (lt.: ducere) e lontano (lt.: ab): allontanamento (e quindi spostamento).
Le risposte per gli oracoli erano date da alcuni segni premonitori come dal particolare volo degli uccelli o dal cambio del vento.
Già proprio così: the answer my friend is blowin in the wind…anzi, probabilmente si sposta con il vento ma  c’è una buona probabilità che, prima o poi, qualcuno, la risposta, la veda prima di tutti; e la canti.
Desolation row (Vicolo della desolazione)
Bob Dylan
Vendono cartoline dell’impiccagione
E colorano i passaporti di marrone
Il salone di bellezza è pieno di marinai
Il circo è in città
Ecco che arriva il commissario cieco
Lo hanno fatto entrare in trance
Una mano è legata al funambolo
E l’altra è nei suoi pantaloni
E le squadre anti-sommossa sono irrequiete
Hanno bisogno di un posto dove andare
Mentre la mia signora ed io ci affacciamo
Nel vicolo della desolazione
Cenerentola sembra così tranquilla
Ci vuole uno come lei per capirla
Sorride e si mette le mani nelle tasche posteriori
Alla Bette Davis
Ed arriva Romeo che si lamenta
“Credo che tu appartenga a me”
e qualcuno dice “Sei nel posto sbagliato, amico
faresti meglio ad andartene”
E l’unico suono che rimane
Dopo che se ne sono andate le ambulanze
è Cenerentola che spazza la strada
nel vicolo della desolazione
Ora la luna è quasi completamente nascosta
Ed anche le stelle cominciano a scomparire
Anche la cartomante
Ha messo a posto tutte le sue cose
Tutti tranne Caino e Abele
Ed il gobbo di Notre Dame
Stanno facendo l’amore
O aspettano la pioggia
Ed il buon samaritano si sta vestendo
Si sta preparando per lo show
Andrà al carnevale stanotte
Al vicolo della desolazione
Ora Ofelia è vicino alla finestra
Sono molto preoccupato per lei
Al suo ventiduesimo compleanno
È già una vecchia zitella
Per lei la morte è alquanto romantica
Indossa una maglia d’acciaio
La sua professione è la sua religione
Il suo peccato è la mancanza di vita
E sebbene i suoi occhi siano fissi
sul grande arcobaleno di Noè
Lei passa il suo tempo a sbirciare
Nel vicolo della desolazione.
Einstein camuffato da Robin Hood
Con i suoi ricordi in un baule
È passato da qui un’ora fa
Con il suo amico, un monaco geloso
Ora sembra così immacolatamente spaventoso
Mentre scrocca una sigaretta
poi se ne va via annusando i tubi di scarico dell’acqua
E recitando l’alfabeto
Non lo penseresti mai guardandolo
Ma era famoso qualche tempo fa
Per suonare il violino elettrico
Nel vicolo della desolazione
Il dottor Sudiciume tiene il suo mondo
In una tazza di cuoio
Ma tutti i suoi pazienti asessuati
Stanno cercando di tirarlo fuori
La sua infermiera una provinciale fallita
è incaricata del buco del cianuro
Ed inoltre tiene le carte che recitano
“Abbi Pietà dell’Anima Sua”
Tutti soffiano nei fischietti
Li puoi sentire suonare
Se sporgi la tua testa abbastanza
nel vicolo della desolazione
Aldilà della strada hanno inchiodato le tende
Si stanno preparando per la festa
Il fantasma dell’opera
in una perfetta immagine da prete
Stanno imboccando Casanova
Per farlo sentire più sicuro
Poi lo uccideranno con l’eccessiva sicurezza di sè
Dopo averlo avvelenato di parole
Ed il fantasma sta gridando a ragazze pelle ed ossa
“Via di qui se non lo sapete”
Casanova è stato punito per essere andato
Nel vicolo della desolazione”
A mezzanotte tutti gli agenti
E la ciurma sovrumana
Vengono fuori ed arrestano tutti quelli
Che ne sanno più di loro
Poi li portano alla fabbrica
Dove la macchina per l’infarto
È fissata sulle loro spalle
E poi il cherosene
È portato giù dai castelli
Da assicuratori che vanno
A controllare che nessuno stia scappando
Dal vicolo della desolazione
Sia lode al Nettuno di Nerone
Il Titanic salpa all’alba
E tutti stanno gridando
“Da che parte stai ?”
ed Ezra Pound e T. S. Eliot
combattono nella torre di comando
mentre cantanti di calipso ridono di loro
ed i pescatori tengono fiori
tra le finestre del mare
dove amabili sirene nuotano
e nessuno deve preoccuparsi troppo
del vicolo della desolazione
Sì, ieri ho ricevuto la tua lettera
(Riguardo a quando la maniglia della porta si è rotta)
Quando mi hai chiesto cosa stavo facendo
Era una specie di scherzo?
Tutte queste persone alle quali accenni
Sì, le conosco e sono abbastanza deboli
Ho dovuto riordinare le loro facce
E assegnare a tutte un altro nome
Ma ora non riesco a leggere molto bene
Non mandarmi più lettere, no ,
Non finchè continuerai a inviarle
dal vicolo della desolazione..