Miriam. Quasi un moderno apocrifo di Bruno Civardi

Gentilissime/i,

vi invitiamo ad un evento speciale organizzato dal Gruppo Scrittori Ferraresi Aps e del Centro Studi “Roberto Pazzi”

Mercoledì 26 marzo 2025, ore 17

Biblioteca Ariostea Via delle Scienze, 17 Ferrara
Presentazione del romanzo di Bruno Civardi

Viareggio, Giovane Holden Edizioni, 2024
Dialogano con l’autore: Federica Graziadei e Nicoletta Zucchini (presidente e vicepresidente del Gruppo Scrittori Ferraresi Aps), con la partecipazione di Stefano Baldrati (presidente onorario del Centro Studi “Roberto Pazzi”)

Una luce, una presenza, una voce. Sembra un sogno quello in cui la giovane Miriam di Nazareth riceve il proprio destino: divenire sposa e madre di Dio. Un sogno molto strano, e per certi versi inquietante. Non una figura ieratica e composta, non una devota che per fede accetta un disegno illeggibile, neppure un simbolo sublime nel suo trionfo di gloria. Miriam è una donna reale, una ragazza appena quando una storia più grande di lei la chiama, e della propria giovinezza e soprattutto della propria umanità porta sempre in sé tratti esteriori e segreti emotivi. Il racconto si intreccia alle Scritture, ma da esse conserva sempre la possibilità di discostarsi per arrivare a cogliere con una intonazione concreta, piena di umana sensibilità, quegli aspetti che la millenaria narrazione evangelica non può esprimere nel suo profondo. Quel figlio divino, colui che si svela il mashiah e porta il mondo verso una svolta enorme, è un mistero che Miriam non può che accogliere con grande stupefazione, e che lei per prima nel suo cuore di madre fatica a comprendere, tra ombre e dubbi. La Galilea nella morsa della dominazione romana è uno sfondo vivido, animato dalle urgenze di un realismo diretto e intenso, di suggestiva coralità. Qui Miriam intraprende un percorso difficile, di intuizione e di meraviglia, ma anche di spaesamento e di sofferenza, in cerca di una ultima verità – quella sulla libertà. Una visione coraggiosa e di grande forza espressiva interpreta in maniera originale un personaggio imponente e complesso, investendolo dei toni del vero e regalandogli una commovente intimità.

Bruno Civardi vive a Stradella (Pavia), dove è nato nel 1950. Laureato in Lettere Classiche, ha insegnato Italiano e Latino in un liceo, impegnandosi anche in progetti di teatro scolastico. Ha partecipato con successo a vari concorsi, sia di scrittura teatrale, sia di narrativa e poesia. Per molto tempo, ha pubblicato poco e solo su riviste o antologie. Maria Tramaglino, sequel dei Promessi Sposi, è il suo primo romanzo, dedicato a “tutti i miei cari studenti” (Cortocircuito, 2011) e presentato anche a Ferrara. È quindi apparso un libro di racconti, dal titolo Ci sarà una volta (Torino, Genesi, 2016) e due altri romanzi: Nonno Stalin, storia di una bambina degli anni ‘50 (Torino, Genesi, 2018) e L’ultima avventura, un Pinocchio in chiave noir (Firenze, Gonzo, 2019). Nel 2020 esce la raccolta poetica Insufficienti armonie, con prefazione di Gianni Mussini, ancora presso Genesi, Torino. Nel 2021 quindici nuove poesie d’amore sono accolte nell’antologia Versi Diversi, di Atile Edizioni, Latina. Nel 2023 ha pubblicato il saggio Paese di Poesia, breve antologia dei poeti di Stradella (Genesi, Torino).

A cura del Gruppo Scrittori Ferraresi Aps e del Centro Studi “Roberto Pazzi”

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