Pierluigi Montanari racconta Carlo Bononi

Sarà incentrata sulla figura di Carlo Bononi e sulle influenze che dominavano la pittura del suo tempo la lectio magistralis di Pierluigi Montanari in programma mercoledì 27 novembre 2019 alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea (via delle Scienze 17, Ferrara). L’incontro, inserito nel ciclo ‘I mercoledì de l’Ippogrifo’ a cura del Gruppo scrittori ferraresi, sarà introdotto da Federica Graziadei.

Non si può parlare di fenomeni culturali tra la fine del XVI e tutto secolo il XVII senza fare riferimento al Concilio di Trento (1545 – 1563): gran parte dei parametri artistici, religiosi e culturali che avevano caratterizzato la vita del Cinquecento rinascimentale furono sovvertiti. Questa ‘metanoia’, se si diffuse in gran parte dell’Europa, fu particolarmente evidente a Ferrara che dal 1598 era governata direttamente dalla Chiesa; la pittura di Carlo Bononi fu una delle testimonianze più interessanti di questa mutazione perché riusciva a conciliare una profonda e sentita religiosità con le esigenze della ‘nuova’ pittura. Bononi lavorò indefessamente in tutta l’Italia centro-settentrionale conseguendo ovunque grande fama per la novità della sua tecnica, del suo sentire e della sapienza cromatica. Ne è prova un giudizio di Tito Prisciani, priore della basilica di Santa Maria in Vado che, presentando il pittore ad un amico, scriveva nel 1622 che <I colori che il signor Carlo  adopera sono impastati di cuore liquefatto>. Godette della stima dei grandi pittori del suo tempo: del Guercino, dello Scarsellino; del ‘divino’ Guido Reni, per rispetto, rifiutò di ultimare un lavoro che la morte aveva impedito al Bononi di ultimare.