PAGINE DI DIARIO
20 agosto – Oggi mi è capitata una cosa strana. Ancora non so se attribuirla a uno scherzo dei miei occhi, della luce, o a cos’altro, però mi ha colpito. O meglio, mi ha spaventato. Ecco i fatti. Me ne stavo tranquillo, disteso sulla mia poltrona a sdraio, nel giardino dietro casa, a godermi il sole e la vista di mio figlio che giocava a calciare un pallone contro il muro. Mi piace guardare Paolino quando si diverte. Starei a guardarlo per ore. Ma oggi ho visto qualcosa, dietro di lui. Non so cosa, ma qualcosa ho visto. Era una specie di ombra, una figura incerta sospesa nell’aria, a circa mezzo metro dietro le sue spalle. È apparsa così, all’improvviso, senza nessun motivo che io possa comprendere. E sono rimasto lì, a bocca aperta, a osservare quella sorta di fantasma grigiastro ondeggiare dietro mio figlio, seguendolo nei suoi spostamenti, sfrecciando sul prato insieme a lui, e fermandosi di colpo quando lui si fermava. Allora, scuotendomi dallo sbalordimento, ho gridato il nome di mio figlio. Paolino si è girato verso di me, e in quell’istante la figura nebulosa è svanita fra i raggi del sole per non tornare più. Non so che pensare.
22 agosto – È ritornata! Dopo due giorni, quando ormai me n’ero quasi dimenticato, è ritornata! È successo durante il pranzo. Eravamo a tavola e mangiavamo in santa pace, quando ho alzato gli occhi dal mio piatto per prendere l’acqua e l’ho vista, immobile, ritta dietro mio figlio! E la sua fisionomia, questa volta, era più precisa, più riconoscibile. Assomigliava a Paolino! Era come una sua copia evanescente e fuligginosa, e restava lì, a guardarlo mangiare. Quando mia moglie ha chiesto cosa avessi mi sono scosso, rendendomi conto che la mia espressione stava dando spettacolo. Però non ho detto nulla. Pare che lei non lo veda, e che neppure Paolino ne sappia qualcosa. Ho finito di mangiare, facendo finta di niente, ma ogni tanto davo un’occhiata e quella figura tenebrosa era sempre lì. Quando Paolino si è alzato da tavola ed è uscito in giardino, l’ombra l’ha seguito. Allora sono corso alla finestra e ho guardato, ma Paolino era già solo. Il resto della giornata è trascorso come al solito, però io non sono tranquillo. Sento che tornerà.
25 agosto – È terribile! La situazione sta peggiorando! Sembra che quell’ombra si diverta a lasciarmi in pace qualche giorno per poi riapparire e tormentarmi. Oggi è stata proprio una giornata infernale. Quando Paolino è sceso per la colazione, questa mattina, il suo spettrale sosia nerastro era già dietro di lui, e non lo ha abbandonato che poche ore prima della cena. Non ha fatto nulla di particolare se non seguirlo, silenziosamente, ovunque andasse. Mio figlio non sa niente. Incomincio a temere per lui. Ma perché lo vedo solo io?! Dovrei parlarne con mia moglie.
26 agosto – Come pensavo, oggi quella piccola, odiosa ombra non ha mai abbandonato mio figlio. L’intenzione di parlarne con mia moglie è sfumata. Sono convinto che non capirebbe. È meglio aspettare. Adesso Paolino sta dormendo e la figura è là con lui, accucciata al suo fianco. Non me la sono sentita di avvicinarmi, di toccarla. Ho paura. Devo prendere dei sonniferi, perché non riesco più a dormire.
27 agosto – Nessun cambiamento. Paolino continua ad apparire in salute e quell’entità non lo lascia un momento. Ho notato inoltre che gli specchi non la riflettono, e la sua impalpabilità è assoluta; ho provato a passare dietro mio figlio, attraversando l’ombra: è come l’aria, solo un po’ più fredda. Incomincio a pensare che in fondo, se le cose dovessero continuare così, potrei anche arrivare ad abituarmici. Se mio figlio sta bene ugualmente, se quella “cosa” non lo infastidisce, non vedo perché io debba seguitare a preoccuparmi. Vedremo. II tempo mi consiglierà quale provvedimento adottare.
28 agosto – Non è possibile! Ieri notte ho visto uno spettro anche dietro mia moglie! Ho incominciato a prendere dei calmanti, forse troppi. Sono terrorizzato. Rileggendo le parole scritte ieri non ho potuto trattenermi dal ridere: le mie ottimistiche illusioni mi appaiono oggi come un ammasso di patetiche scempiaggini. Il meccanismo che si è messo in moto non si fermerà, se non riuscirò a fermarlo io. È accaduto verso le due di notte. Sono stato svegliato da un respiro strano, sibilante, che non poteva assolutamente essere quello di mia moglie. Ho subito acceso l’abat-jour, e ho guardato: lei stava dormendo su un fianco, volgendomi la schiena, e fra noi due, distesa sul letto, c’era… non so nemmeno più come chiamarlo! Era un fantasma, un’ombra, un essere nebbioso dai contorni fluttuanti. Se ne stava lì, dietro la schiena di mia moglie e, per quanto scura e inafferrabile, quella forma era spaventosamente simile a lei, e stava respirando! Sono sceso dal letto, devastato dalla paura, e mi sono precipitato di sotto, in salotto, dove ho trascorso il resto della notte su una poltrona, senza naturalmente riuscire a riprendere sonno. Questa mattina, poi, ho spiegato a mia moglie che il caldo mi impediva di dormire. Non so se mi ha creduto, ma non importa. Dietro di lei, però, non c’era più nulla. L’ombra di Paolino, invece, ha continuato anche oggi a seguirlo senza posa. Sento che se non farò qualcosa al più presto le mie condizioni di salute precipiteranno. Ora devo andare a letto, ma non ho intenzione di dormire. Ho preso abbastanza pastiglie da tenere sveglio un reggimento. Voglio vedere cosa succede.
29 agosto – Ciò che temevo accadesse è accaduto. Ieri notte non ho staccato gli occhi da mia moglie, mentre lei dormiva, e a un tratto ho assistito all’apparizione della sua copia spettrale! La luce giallastra dei lampioni che si intrufolava nella stanza mi ha permesso di seguire chiaramente il graduale apparire di quella forma, distesa sulla schiena di mia moglie, la quale non ha dato cenno di accorgersi di alcunché. Allora ho allungato una mano, affondandola nella gelida impalpabilità dell’ombra, e questa si è mossa! Sì, si è mossa, davvero: ha girato il capo verso di me, e ha emesso un sibilo rauco che mi ha acceso per un istante un lampo di terrore davanti agli occhi. Ho subito ritirato il braccio e sono sceso di sotto; prima, però, sono passato da Paolino. L’ombra era distesa sulla sua schiena, così ho fatto la prova anche con lei: ho tentato di afferrarla con entrambe le mani, senza ovviamente riuscire a stringere che l’aria; però ha tremolato, e soffiato, girando verso di me la sua testa senza volto. Per tutto il giorno, poi, anche mia moglie è stata seguita dal suo doppione nerastro, ma questo fatto non mi ha stupito neanche un po’. Ora so che quelle “cose”, per quanto inafferrabili, non sono insensibili. Quando le ho toccate mi hanno sentito, e hanno reagito; perciò, se io tentassi di far loro del male… Devo pensarci bene, ma alla svelta.
30 agosto – Sì, devo agire al più presto! Da oggi ho una nuova, tremenda sensazione: sento che c’è qualcosa anche dietro di me! Non posso vederla allo specchio, e neppure girandomi all’improvviso, come ho provato a fare più volte, perché lei gira con me, e sarà sempre perfettamente dietro i miei occhi. Però la sento, so che c’è, e questo mi sconvolge! Comunque ho già in mente qualcosa…
31 agosto – La decisione è presa: sarà questa notte! Sono giunto al punto di detestare queste ombre con tutte le mie forze e, anche se praticamente non fanno nulla, il fatto stesso che esistano mi impone di agire, per proteggere sia me che mia moglie e mio figlio, ignari di questi spettri che ci stanno perseguitando. Prego il Signore che tutto vada per il meglio.
L’autore delle pagine sopra riportate era stato dimesso, alcuni mesi prima della stesura delle stesse, da una clinica psichiatrica, dopo un periodo di cura conclusosi con l’accertamento della stabilità del suo stato mentale.
Attualmente si trova rinchiuso presso lo stesso istituto che lo aveva dimesso. Si rifiuta istericamente di staccare le spalle dalle pareti, e continua a gridare che voleva soltanto proteggerli.
I corpi della moglie e del figlio sono stati ritrovati nei propri letti.
L’accetta stava ancora conficcata, fino al manico, nella schiena della donna.
[Prima pubblicazione: La Loza, set. 1987]