Rabenmutter – I Dubbi di una Madre.

Lisa Frieda Cossham lascia marito e due figlie piccole per un giovane attore e solleva scandalo scrivendo un libro sulla propria separazione.

«Può una madre lasciare la famiglia?» si chiede Lisa Frieda Cossham quando si innamora di Paul, giovane attore di sette anni più giovane. È sposata ed ha due figlie piccole. La giornalista decide di separarsi per andare a vivere col ragazzo. Quando parla con il marito, lui rabbioso chiama le bimbe e grida «Vostra madre ci lascia! Ama un altro uomo e lui è cattivo!». Le due bimbe scoppiano in lacrime. Lisa Frieda Cossham le consola, eppure loro restano nel dubbio, non sanno più a chi rivolgersi. Come ci spiega nel libro, per i famigliari, gli amici, l’opinione pubblica, Cossham sembra essere diventata improvvisamente una Rabenmutter, una madre-corvo, espressione tedesca per definire una pessima madre.

Il libro, Plötzlich Rabenmutter? Wie ich meine Familie verlaß und mich fragte, ob ich das darfBlanvalet Verlag 2017 (“Improvvisamente una cattiva madre? Come lasciare una famiglia e chiedersi, se effetivamente si possa fare”), è un saggio su ciò che accade quando una madre commette qualche fatto, che altri considerano comunemente egoistico o inconsueto, su fatti, che se commessi da un uomo verrebbero considerati normali e accettabili, comunque tollerabili.

Lisa Frieda Cossham diventa madre a tempo determinato.

Dopo una dura separazione divide le figlie con l’ex-marito. Facendo un mestiere che la porta ad essere di pubblico dominio, i problemi sono solamente all’inizio. La stampa scandalistica riporta il caso, lettere di protesta giungono alla redazione, è costretta ad interrompere la rubrica tenuta sulla Süddeutsche Zeitung. Sui social network i commenti piovono a centinaia. La nominano, la definiscono, la giudicano senza nemmeno conoscerla. Le offese diventano all’ordine del giorno. Nel migliore dei casi viene definita egoista, una donna infantile, una poco di buono superficiale, lasciva, che per una infatuazione, oppure per sesso, si comporta da irresponsabile. Un cattivo esempio da non seguire di pessima madre, e di nuovo la Rabenmutter. Decide di intervenire. In un’intervista alla Die Welt, Cossham dichiara: «Ho deciso di adottare il termine più letto nei commenti, non perché mi senta tale, ma perché ripetuto in questo modo può davvero venire il dubbio di esserlo».

Dopo il suo matrimonio è stata costretta a porsi il problema, fare una scelta tra la donna e la famiglia, come se i due mondi non fossero parte della stessa persona. In Germania in nove casi su dieci dopo una separazione, i bambini restano con la madre. Nel suo caso inizialmente le furno tolti. Fu lei a chiedere la separazione per la presenza di un nuovo partner. Le bimbe rimasero con il padre. Questo tipo di difficoltà esistono un poco per tutti i genitori separati, soprattutto per chi lascia il nucleo famigliare. La giornalista resta con il dubbio, che se fosse stato il marito a chiedere il divorzio, il suo caso sarebbe stato diverso e accettato come normale. «Da noi donne ci si aspetta comunemente, che si sia portate a restare con i figli in modo congenito».

È passato qualche anno.

Il tempo ha nel frattempo rimarginato le ferite del marito e sanato i contrasti iniziali della ex-coppia. Lisa Frieda Cossham vive da sola, mentre l’ex-marito convive con una nuova compagna, anch’essa con figli. Le bimbe hanno una loro stanza da entrambi i genitori. Una famiglia allargata, moderna, finalmente in pace. Dopo la chiusura della rubrica a causa dello scandalo, la redazione si è tuttavia posta il problema di portare alla luce i processi piuttosto sommari scatenati da questo tipo di situazioni. I giudizi pubblici e la gogna mediatica che apparentemente essi impongono come reazione, sono in realtà sempre più comuni, anche tra persone con un mestiere meno esposto e non di pubblico dominio. Le conseguenze di questo tipo di atti pubblici possono avere risvolti molto gravi sulla vita delle persone coinvolte, create da perfetti sconosciuti e da una tastiera, in perfetto anonimato.

Dopo la tempesta il nucleo famigliare in questione ha ripreso a vivere una vita normale, anche se in una forma nuova. Quando le figlie sono con la giornalista hanno la loro stanza, prepara loro la colazione, le accompagna a scuola. Da quegli eventi qualcosa è cambiato per sempre, mentre altro è rimasto invariato. In una intervista di presentazione del libro Cossham dichiara «Una buona madre è soprattutto un punto di riferimento stabile. Colei che comunica una visione del mondo, che porta quella visione all’attenzione dei propri figli. Indipendentemente dal fatto che si viva sotto uno stesso tetto, li mette in condizione di comprenderlo quel mondo, insieme a tanti altri possibili. Talvolta educare alla vita, quella reale, richiede sforzo e dolore. A quest’attenzione mi sono sempre attenuta senza pausa, né esitazione. Sempre».

Foto: Die Welt