Le vincitrici del premio “Cittadini Senza Confini”

Le vincitrici del premio “Cittadini Senza Confini”

Sara Ben Brahim e Olga Negri si aggiudicano la prima edizione del premio di narrativa “Cittadini Senza Confini”, dedicato a scrittori e scrittrici di nazionalità non italiana, promosso dall’Associazione Centro Donna Giustizia APS di Ferrara in collaborazione con il Gruppo Scrittori Ferraresi Aps e la Regione Emilia Romagna.

Sara è tunisina, Olga moldava. Le vincitrici riceveranno buoni in denaro spendibili in libreria e i testi dei loro racconti saranno pubblicati sul numero di dicembre 2021 della rivista l’Ippogrifo.

Al racconto Ogni volta che ti osservo e mi osservi.. di Sara Ben Brahim è stato assegnato il primo premio.

L’incipit ci mette subito di fronte al quesito: «C‘è somiglianza tra di noi?», l’interrogativo nasce da chi a lungo ha messo i suoi occhi nei nostri occhi e ci narra le situazioni quotidiane in cui, gomito a gomito, ci siamo trovati l’uno accanto all’altro, condividendo in quegli istanti la stessa difficoltà del momento. Una fila dietro uno sportello, la fatica sul posto di lavoro, la fretta in un reparto di supermercato, per la via. Eppure c’è chi ci vuol convincere che non abbiamo nulla in comune.

ll discorso continua amichevole e coinvolgente fino a virare nella poesia delle nuvole. «Bianche e vaporose, caro amico, loro non hanno e non conoscono confini». Esse assurgono subito a metafora della moltitudine umana.

«ll nostro mondo di confini ne conosce già fin troppi», assurdo se pensiamo che oggi la tecnologia ci aiuta a varcare ogni frontiera della comunicazione.

La narratrice porta nel cuore le sue radici e gli affetti che la legano alla terra d’origine, ma dopo aver attraversato «l’afoso deserto e .., giunta fino al grande mare…», oggi è una persona nuova.

«Quanta stanchezza e quanta pace… I miei occhi hanno collezionato tramonti ed albe, hanno raccolto e custodito sguardi. Eccolo, questo è il mio grande tesoro…oggi io e te inauguriamo un nuovo mondo senza confini, senza più barriere e senza filo spinato».