“Noi non chiuderemo”

Noi non chiuderemo

 

8 marzo Festa internazionale della donna

di Nicoletta Zucchini

Ogni anno l’8 marzo, festa della donna, ritorna puntuale come le rondini, ma da festeggiare per le donne c’è ben poco, ci sarebbe invece molto da riflettere perché il dono della mimosa di anno in anno si fa meno gioioso, mentre cupi pensieri si affollano numerosi alle notizie di cronaca sempre più frequenti di uccisioni di donne. È veramente impressionante la frequenza con cui si verificano i femminicidi, e l’assurdo è che il colpevole non è un estraneo, ma chi si dice innamorato o legato alla vittima da intimo affetto. Ma quale sentimento può essere definito amore, se arriva ad uccidere la persona amata? Troppo tardi il colpevole scoprirà che uccidendo chi dice di amare, ha ucciso anche se stesso; togliendo a lei la libertà di vivere, l’ha tolta anche a se stesso. Troppo tardi scoprirà che non si può possedere nessun essere umano, che la donna non è una cosa, non è una porcellana preziosa; ti dici che è lo stesso se la mandi in frantumi, tanto saprai sempre trovare parole preziose come le colature d’oro puro e come nell’antica arte giapponese del kintsugi, riuscirai con la tua abilità a ricomporre i frantumi. Ma quei frantumi ora non hanno più vita. Non si può riannodare il filo di una vita spezzata. Anche noi donne però dobbiamo assumerci la responsabilità della nostra incolumità, soprattutto quando amiamo, e quando sogniamo di perderci nell’altro senza difese. La fiducia cresce nel campo sgombro dai soprusi e dalle minacce, prendiamoci la responsabilità di non inoltraci in un campo infestato dalle malerbe del sospetto, della gelosia, del rancore, del pregiudizio.

Dedico i versi che seguono alle donne più fragili, a quelle che non riescono a tenere il passo, a quelle dal cammino incerto, a quelle che ancora non riescono a reggersi da sole e che ancora non riescono a trovare la forza di staccarsi da quello che non è, a quelle che stanno scoprendo la dignità di mostrare le proprie ferite. A quelle che stanno scoprendo di camminare sulla riva di un nuovo giorno, ma non sono sole, una moltitudine di donne nuove è in cammino nella stessa direzione.

Allora oggi è di nuovo bello dire a tutte quante «Buon 8 marzo!»

Noi non copriremo le nostre cicatrici

di Nicoletta Zucchini

Noi non copriremo le nostre cicatrici

con lo splendore di dorature sapienti

le lasceremo aperte affinché

la linfa sgorghi e disseti la terra

 

 

le lasceremo scoperte perché

le colature diventino

un allegro ruscello che canti

e incanti le ferite del pianeta

 

 

della donna e dell’uomo.

Le lasceremo aperte

per alimentare la nostra resilienza

garanzia di adattamento e resistenza.

 

 

Si curano col tempo onesto, le ferite

sincere non hanno bisogno di parole

che le indorino, né di lacca urushi.

 

 

Noi non copriremo le nostre cicatrici

con lo splendore di dorature sapienti

noi siamo in cammino sulla riva

di un giorno nuovo, ogni giorno.

(Nicoletta Zucchini)

 

8 marzo 2021: Festa Internazionale della Donna