“Emilia R.” di Federica Frignani

 

Emilia R.

 

Verde e marron,

la mia terra di fieno e sole.

Estati torride che seccano tutto,

garantendo solo l’umido che ammazza.

Lande che sgorgano di vita,

dove i campi ostentano fieri i loro frutti,

piccolo Eden riabilitato,

e i banchetti non mancano mai.

Fiere paesane di musica e balli,

ribollono profumi di cibi antichi,

ventagli si librano pari a rondini che virano,

anestetizzando i meriggi sui balconi cocenti.

Come le gocce di sudore colano

dai forti colli e dalle conce delle belle donne,

così qualche zanzara cade inerme

sotto a un applauso notturno,

contro la carne traballante di una nuda coscia.

Emilia è una signora semplice, fertile e ricca

d’anima, di risorsa e di filosofia insegnata dall’oste,

impossibile da dimenticare

se ti ha regalato l’esistenza, vivendo in te

per l’eternità:

Emilia, gioviale matrona che ti tiene per mano

senza farti mai cadere.

Il sostegno di ogni pianta risiede

immobile

nella sua radice.

Fra Lombardia ed Emilia Romagna, 17 Giugno 2015

Federica Frignani, Pastichio, 2018