NELL’ERA DEL D.C.V. di Nicoletta Zucchini

NELL’ERA DEL D.C.V.

(nell’era del dopo corona virus)

di Nicoletta Zucchini

Lascio la bici salgo sulla navetta a levitazione magnetica dal finestrino vedo sfrecciare una sfilza di vetrine con i megaschermi touch screen.

Molti turisti provenienti da basi geo stazionarie ed alcuni dalle sperimentali colonie di Gauss si affollano intorno ad un totem turistico, sono in estasi davanti agli ologrammi che in costumi rinascimentali rappresentano il passato ducale di Ferrara.

I ferraresi mi sembrano migliorati meno apatici, più empatici e quasi sorridenti. Merito dell’esoscheletro, un tessuto di nuova generazione frutto di nanotecnologie unito ad un apparato meccatronico?

Mi giro dall’altra parte, delle teste sfrecciano come il vento, sono i vigili indossano l’esoscheletro d’ordinanza e sotto le calzature le celebri e flessibili cheetah in fibra di carbonio.

Con la testa immersa in una nuvola di dubbi scendo vicino al Castello, mi appoggio alla spalletta del fossato e fisso il luccichio ipnotico dell’acqua.

Distolgo lo sguardo noto un ciuffo d’erba ai miei piedi è un tarassaco giallo un minuscolo sole con la corona.

Come l’esplosione di un big bang ricordo tutto quello che è successo prima della pandemia del corona virus, ora per fortuna sto nell’era del D. C. V.

Qualcosa mi pesa nello zaino, lo apro sono due libri con il timbro della Biblioteca Ariostea. Al prossimo totem chiederò informazioni. Chissà se la biblioteca esiste ancora?