“Attrito e attrazione” di Nicoletta Zucchini

Prosegue il taccuino inedito della curatrice del primo corso di scrittura creativa del Gsf. Prossimo appuntamento, mercoledì 21 novembre 2018.

DIARIO DI BORDO (quinta parte)

“Attrito e attrazione”

Mercoledì 24 ottobre, ore 20 e 30: Da quasi un mese siamo in navigazione per esplorare l’Arcipelago della parola; per rinfrancarci dalle prime fatiche della scrittura, abbiamo deciso di fare un’escursione nella vicina isola dell’Ironia. Il nostro guscio di noce, ben ancorato, beccheggia alla fonda con le vele ammainate e i venti possono soffiare a piacere, la baia dei racconti si annida in una posizione riparata. Prima di sbarcare abbiamo controllato con cura di non avere scheletri nell’armadio, né valigie rosse sotto il letto. Nei bauli giacciono impilate antiche memorie insieme a pensieri freschi di bucato e a qualche abito stropicciato di vita. Veloci saltiamo fuori bordo e ancora bagnate di scrittura, camminiamo sul bagnasciuga fra sabbie grossolane e brecce spezzate, rovistando fra sassi aguzzi, a volte veniamo abbagliate da radici di luce, allora lo stupore ci spinge ad andare oltre, mentre corriamo leggere verso il gioco nuovo dell’ironia. Ci siamo procurate il passaggio su quest’isola leggendo, da “Sessanta racconti” di Dino Buzzati, “Una lettera d’amore”, un testo veramente sui generis con un ritmo narrativo veloce, travolgente e dall’imprevisto finale strabiliante che strappa al lettore una risata, per aprire subito dopo uno squarcio sulla verità di certi impulsi amorosi dell’uomo. Anche questa volta, dopo la lettura in solitaria del racconto, come al solito mancante del finale, abbiamo dovuto riscrivere la storia adattandola alla realtà contemporanea e creare un nuovo finale inaspettato e ironico. Sedute in cerchio ci mettiamo alla prova dell’ascolto. I testi di Paola e Anna suscitano il sorriso e gratificazione immediata, ma quello di Angela oltre al riso provoca anche la meraviglia per un finale veramente spiazzante, e ci prende tutte allegramente in contropiede. L’autrice reinventa personaggi, nomi, attività, professionalità, arredi, apparecchi, e situazioni paradossali che si succedono in modo vorticoso, ricreando così l’atmosfera frenetica dell’attualità. È riuscita a realizzare nell’intreccio narrativo un corto circuito inaspettato. L’effetto comico viene ottenuto facendo collidere due personaggi in modo logico e plausibile, ma assolutamente imprevedibile. Potrebbe essere un bel risultato, ma forse è frutto della casualità. Per verificare meglio abbiamo bisogno di una ulteriore prova. Il metodo di lavoro, che ci siamo date, richiede tempo e pazienza per l’ascolto di tutti, così si accumulano arretrati da vagliare. Con rinnovata curiosità ci accingiamo ad ascoltare, di Angela, il primo brano arretrato, la risposta ad “Inviti Superflui” sempre di Dino Buzzati, il nostro autore guida. Con ineccepibile leggerezza e inconsapevole cinismo, lei, con grazia pulita riesce a delineare una donna che ricalca alla perfezione il modello alto borghese, tipico delle soap opera. Tale operazione suscita al contempo attrito e attrazione. Attrito perché tutte noi abbiamo in mente una donna completamente diversa per classe sociale, desideri, gusti, bisogno di autoaffermazione, come non sentirsi distanti da una donna che viene definita da ciò che possiede e dalle frivole relazioni che intrattiene, al contrario, noi, ci sentiamo affini a una donna descritta attraverso ciò in cui crede e lotta per affermarsi. La narrazione di Angela giocata sull’apparire, scivola sulla superficie della figura femminile alto borghese con sublime leggerezza, come su uno specchio immacolato, dove possiamo solo riflettere il nostro inane bisogno di autenticità. Come non provare attrazione per una tale inverosimile descrizione del femminile borghese. L’equilibro fra sensazioni di ripulsa e sensazioni di vellutata consolazione, rendono il pezzo piacevole e spiazzante, creando all’interno della fruizione correnti controverse insolite. Se due brani diversi della medesima autrice portano allo stesso felice risultato, forse non è tutto frutto di casualità.

Compito per il prossimo incontro: creare un intreccio breve con tre personaggi: due uomini e una donna

(Nicoletta Zucchini)