WWW.VOODOO.COM

Gli occhi di Daniele si accesero come lampadine quando sul monitor del suo computer comparve quella meravigliosa sorpresa. Sapeva che doveva esistere qualcosa di simile: su Internet c’è tutto, ma proprio tutto, quindi era facile immaginare che si potesse trovare anche un sito del genere, in attesa soltanto di essere scoperto. Basta saper cercare…

La scritta VOODOO.COM lampeggiava, rossa, sopra lo sfondo di un nero cielo stellato, in caratteri sbilenchi che ricordavano rozze pennellate di sangue. Subito sotto, in giallo, era scritto: Il potere della Magia Voodoo nelle vostre mani! Entrate, e sarete soddisfatti!

Non se lo fece ripetere. Cliccò senza esitazione sopra la grande scritta scarlatta e nel giro di alcuni secondi si materializzò sullo schermo l’immagine di una bambolina artigianale, all’apparenza fatta di stracci, spago e legnetti intrecciati; la testa (una sferetta di tessuto, tipo iuta, legata al collo) era priva di volto, e il corpicino scuro e sfilacciato stava a gambe e braccia divaricate. Il classico feticcio voodoo, di quelli usati per fare i malefici a distanza. Daniele applaudì e un gran sorriso gli stirò la bocca.

Che poi funzionasse o meno, non era neppure un problema da porsi. Sarebbe stato sicuramente divertente provare. E se funzionava, quel cretino di Paolo avrebbe ricevuto ciò che si meritava. Non solo gli aveva soffiato la ragazza una settimana prima, ma a peggiorare la situazione si era addirittura rifiutato di passargli sottobanco il compito di matematica, col risultato di fargli beccare un enorme, dolorosissimo 5 rosso…

Bene, era il momento di vedere cosa si poteva fare con quel Voodoo.com!

Vi presentiamo Virtual Mojo, si leggeva sul lato sinistro del monitor, la bambolina che vi permetterà di fare giustizia e di punire chi vi ha offeso o danneggiato. Seguite le istruzioni e… buon lavoro!

Daniele cominciò dunque con impegno a inserire tutti i dati richiesti sulla vittima: nome e cognome, data di nascita, residenza, colore di occhi e capelli, fascia di attuale distanza presunta dall’operatore, eccetera.

Quand’ebbe terminato, alla richiesta Siete sicuri di voler colpire Paolo? Daniele cliccò con energia sopra il tasto , e allora il puntatore, l’inquieta freccina bianca guidata dal mouse, si tramutò nell’immagine di uno spillone dalla capocchia nera. Si lasciò sfuggire un sonoro «Wow!»

Ora, occorreva riflettere bene. Gli era consentito un colpo solo, così spiegavano le istruzioni; un colpo solo, poi avrebbe dovuto ricominciare tutto da capo. Ma una ‘spillata’ sarebbe stata più che sufficiente, si disse. Non avrebbe esagerato, perchè comunque non gli andava l’idea di avere un morto sulla coscienza. Per quanto Paolo gli fosse odioso, si sarebbe sentito soddisfatto senza per questo trasformarsi in un assassino. No, un bel colpo in un polpaccio, da parte a parte, sarebbe stato perfetto. Paolo aveva l’hobby del calcio; anzi, era una delle promesse coltivate con orgoglio dal professore di ginnastica. Di lì a tre giorni si sarebbe disputato l’incontro con la squadra della terza C, ma di certo Paolo non avrebbe potuto giocare, con la gamba ridotta in quel modo. Un vero peccato!

Avrebbe preferito mantenersi impassibile, data l’intuibile solennità del momento, ma gli riuscì difficile non sogghignare. Con cura accompagnò lo spillone sopra la gamba destra di Virtual Mojo, prendendo bene la mira, quindi esitò un istante tenendo l’indice sollevato, gustando quell’attimo di malsana onnipotenza. Bastava schiacciare il tasto sinistro del mouse… Ma non ebbe il tempo di abbassare quel dito.

Di colpo il monitor venne offuscato da un violento fiotto rosso scuro. Gocce, rivoli, rigagnoli brillanti si intrufolarono negli interstizi della tastiera, e con un gemito roco Daniele si abbandonò contro lo schienale della poltroncina, la bocca lorda di sangue ancora spalancata in un’espressione incredula.

* * *

Seduto davanti al proprio computer, a tre isolati di distanza, Paolo sorrise stanco. Certo che Internet era davvero piena di sciocchezze… Immaginò che Daniele gli avrebbe volentieri fatto una cosa del genere, se avesse potuto. Be’, se non altro si era divertito un po’, con quel sito. Ma ora, meglio riprendere a studiare.

Strizzò l’occhio alla bambolina che dallo schermo sopportava impassibile lo spillone conficcato nel cuore, poi interruppe la connessione e tornò a sospirare sopra il libro di storia.

[Prima pubblicazione: Mystero, mag.2001]