Gli Aquiloni del Giovane Holden

Tutto comincia sempre con una esplosione e «…quando c’è una esplosione ci sono sempre degli effetti collaterali. Sembra che l’universo si sia formato così. Ci fu un’esplosione e degli effetti collaterali: le galassie, il sistema solare, la terra, tu, io e una minestra di pollo e verdure che deve essere pronta. Vieni. Adesso mangiamo ».
Se Gesualdo Bufalino potesse riprendere in mano il suo Dizionario dei personaggi di romanzo [https://it.wikipedia.org/wiki/Gesualdo_Bufalino], sono sicuro, inserirebbe di diritto, con il giovane Holden Caufield, l’altrettanto giovane Ludovic Fleury, il protagonista del romanzo Gli aquiloni di Romain Gary (Neri Pozza, 2017), il personaggio che parla appunto di esplosioni ed effetti collaterali, e lo fa in uno stile che richiama molto quello del giovane Holden Caufield di Salinger.
Questi due personaggi di romanzi, distanti circa 30 anni sono in realtà “contemporanei” e ci consentono la scoperta di alcune stravaganti coincidenze che coinvologono i due autori: Jerome (Jerry) David Salinger e Romain Kacew (Gary).
La prima di queste coincidenze è che entrambi gli autori hanno a che fare con una stessa origine: la comunità ebraica lituana. L’uno (Jerry) per parte del padre nato da una famiglia ebraica di origine lituana e trasferitasi a New York; l’altro (Gary) per nascita, essendo nato a Vilnius nel 1914 e trasferitosi a Nizza, in Francia all’età di 13 anni.
Un’altra coincidenza : quando viene pubblicato The Catcher in the Rye (Il giovane Holden)[ https://it.wikipedia.org/wiki/Il_giovane_Holden%5D di Salinger nel 1951, Romain Gary è negli Stati Uniti in qualità di Console generale di Francia. Il suo libro, Les Cerfs-volants (Gli aquiloni) [http://www.neripozza.it/collane_dett.php?id_coll=4&id_lib=1114], verrà pubblicato nel 1980.
Di Salinger e del suo libro più famoso si è detto e scritto tanto, vale quindi solo la pena richiamare questo intreccio artistico biografico. Nel 1942 Salinger fu sorteggiato per servire sotto le armi con il XII Reggimento di Fanteria degli Stati Uniti e partecipò ad alcune delle più dure battaglie della II Guerra mondiale, tra cui lo sbarco di Utah Beach nel D-day e la battaglia delle Ardenne. Durante l’avanzata dalla Normandia verso la Germania conobbe Ernst Hemingway al quale sottopose alcune pagine del romanzo che stava scrivendo e che portava con sé nello zaino. Fu quindi assegnato al servizio di controspionaggio nell’ambito del quale interrogò i prigionieri di guerra mettendo a frutto le proprie conoscenze di francese e tedesco. Fu tra i primi ad entrare in uno dei campi di concentramento presso Dachau, esperienza che lo segnò profondamente per tutta la vita e che ha contribuito a trasformarlo nel più grande autore di culto (e occultato) della letteratura americana e mondiale.
Il giovane Holden di Salinger è un americano di 15-16 anni, la stessa età che ha il protagonista del romanzo di Romain Gary, il nostro personaggio degno di comparire nell’ipotetica versione aggiornata del testo di Bufalino.
Ludovic (Ludo) Fleury è un giovane francese che durante lo sbarco in Normandia partecipa attivamente alla Resistenza e… resiste (alla vita? alla morte?) grazie all’amore per Lila e alla passione per gli aquiloni di uno zio “matto”.
L’incontro con Lila diventa per Ludo una promessa d’amore che bisogna mantenere a tutti i costi compresi perdere la vita: perdere la ragione, semmai, ma non la ragione di vita. Il romanzo è la storia di questa promessa, e dell’ostinata fede di Ludo in quell’incontro fatale. Una fede che non viene meno nemmeno nei drammatici anni dell’invasione tedesca della Polonia, in cui Lila e la sua famiglia scompaiono, e Ludo si unisce alla Resistenza in Normandia per salvare il suo villaggio dai nazisti, proteggere gli aquiloni di suo zio e ritrovare la ragazzina biondissima che lo ha guardato severamente, la prima volta, da sotto un cappello di paglia, e continuerà a guardarlo, più dolcemente, fiera del suo nuovo taglio di capelli.
Probabilmente Ludo rappresenta in un certo qual modo la ragione (di vita) per la quale Salinger è riuscito a sopravvivere alle atrocità della Guerra a cui ha assistito: oserei dire, se Bufalino me lo consentisse, che Ludo Fleury è Salinger; ragazzi innamorati della vita e che sanno “dove vanno a finire le anitre quando il lago gela”.
Allo stesso modo mi sentirei di dire che Holden rappresenta la ragione per la quale Gary ha scritto Gli Aquiloni trasferendosi in quell’america degli anni ’50 dopo il ritorno del mondo alla ragione e a nuove ragioni di vita: oserei dire, se Bufalino me lo consentisse, che Holden Caufield è Gary; ragazzi che sperano spaventandosi e che conoscono “l’unico modo di accedere alle cose… Porvi fine.”
Continuiamo allora a parlare di coincidenze.
Anche una corsa inizia con una esplosione, precisamente con un colpo di pistola come quello che un altro dei grandi personaggi di Salinger, Seymour Glass, si esplode in testa nel racconto Un giorno ideale per i pescibanana. Seymour in effetti muore (come personaggio) ma, potremmo dire, si reincarna nella vita non solo del suo autore  e dei suoi successivi Franny e Zooey  e Alzate l’architrave carpentieri, ma anche in quella (letteraria) della figlia di Seymour Levov, «lo svedese» della Pasotrale americana di Philip Roth e in quella più tragica proprio di Romain Gary che, come Seymour Glass, si tolse realmente la vita con un colpo di pistola nel 1980, anno di (ri)nascita di Ludovic Fleury.
Tutto comincia e forse finisce sempre con una esplosione e «…quando c’è una esplosione ci sono sempre degli effetti collaterali. Sembra che l’universo si sia formato così. Ci fu un’esplosione e degli effetti collaterali: le galassie, il sistema solare, la terra… », Salinger, Gary  e dei romanzi che devono essere scritti con le loro trame e con i loro personaggi che vivranno per sempre. Venite.
Adesso leggiamo e basta.