Un tempo per la disconnessione
Ho ripreso tra le mani Anna Karenina, di Tolstoj: due tomi sbiaditi di una cara edizione Garzanti del 1979, copertina olivastra incorniciata d’avorio. «Tutte le famiglie felici sono simili tra
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Associazione culturale ferrarese
«Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone».
John Steinbeck
Sulla strada, sulle strade.
Taccuino è lo spazio dove raccontare i vostri «Viaggi & Vagabondaggi».
Le vostre “fughe”, lontane e vicine, nello spazio e nel tempo, nella letteratura.
Verso atmosfere esotiche oppure riscoprendo le magie di Ferrara.
C’è chi viaggia assecondando un’irriducibile irrequietezza, oltrepassando un confine dopo l’altro.
C’è chi non si muove, eppure è costantemente altrove.
«Ci sono molti modi di arrivare, il migliore è di non partire», scriveva Ennio Flaiano.
Per Bukowski viaggiare non era «altro che una seccatura: di problemi ce ne sono sempre più che a sufficienza dove sei».
Carlo Emilio Gadda riconosceva a Baudelaire il merito di «averci dato una vivida drammatizzazione della dialisi degli umani in sedenti e migranti»: i sedenti sono «più pratici, più fidi alla realtà, più giusti, più puri. Sognano sognando, ma vivendo vivono». I migranti», i «folli cercatori di una nuova fortuna», sono quelli che «partono per partire».
E tu… da che parte stai? Dei sedenti o dei migranti?
Perché la Vita è un Viaggio, da vivere o da scrivere (o entrambe le opzioni).
Ulisse Enea Dante Kerouac Chatwin Terzani Stendhal…
Pronti a salpare per il mare magnum della letteratura di viaggio.
Landa sconfinata, come il desiderio.
Ho ripreso tra le mani Anna Karenina, di Tolstoj: due tomi sbiaditi di una cara edizione Garzanti del 1979, copertina olivastra incorniciata d’avorio. «Tutte le famiglie felici sono simili tra
Continua a leggereFuga di nuvole su una distesa di grano. Incanti azzurri e silenti di borghi mediterranei. Colate di luce illuminano stazioni, ritratti, nature morte, campi arati. Un tratto deciso, vitale, una
Continua a leggereLa vecchia caffettiera borbottava, sembrava brontolasse con quella miscela di orzo e caffè che faticava a trasformarsi nella bevanda mattutina capace di riscaldare e riattivare il corpo. «Ci vorrebbe
Continua a leggereAl parco urbano un pomeriggio come tanti. Due donne siedono sulla panchina di fronte al piccolo laghetto artificiale. I loro sguardi sono rivolti al placido specchio d’acqua, in cui si
Continua a leggereLenzuola di flanella sbiadite, un tempo rosa a stampa provenzale, ora profumate di lavanda, avvolgevano il suo corpo. La luce fioca di una lampada rossa su una mensola laccata di
Continua a leggereDa se stessi non si fugge. Ma lungo il sentiero si muore, si perdono parti di sé, si abbandonano crisalidi. Forse più degli uomini, le donne sanno morire. E rinascere.
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