Sul confine

 

 

Sul confine

di Eleonora Rossi

Confine diceva il cartello

cercai la dogana, non c’era

non vidi dietro il cancello

ombra di terra straniera.

Giorgio Caproni, Confine

Sul confine: tra terra e cielo, tra pace e guerra, tra noi e gli altri, tra salute e malattia, tra morte e vita. È un numero speciale, questo dell’Ippogrifo di dicembre 2022.

Il tema di questa rivista – Sul confine, appunto – è stato ispirato da una persona forte, Francesco Suffritti, un giovane angelo che ci ha lasciati a gennaio; non aveva ancora compiuto diciassette anni. Un poeta, un ragazzo coraggioso, «raro quanto la malattia che ha combattuto fino all’ultimo».

L’8 giugno 2021 ho avuto il privilegio di introdurre la presentazione del suo libro, Il cielo da quaggiù (Pendragon edizioni) alla biblioteca Ariostea1.

A lui dedichiamo questo numero, con tutto il cuore: dall’immagine che apre la rivista, realizzata dall’artista Valentina Gilberti, alla poesia di quarta di copertina, l’ultima di Francesco, passando per l’accorato Requiem composto per lui dalla zia, Federica Frignani, che ha scritto, in una mail rivolta al nostro Gruppo: «Ora sono certa che Francesco urlerà e correrà fra noi attraverso i suoi versi, in un mondo parallelo, ma certamente libero».

«Francesco era un poeta, era un talento», ha osservato la sua mamma nel giorno dell’ultimo saluto e ha aggiunto: «Riposati, amore. Sei riuscito a mostrare al mondo come l’amore faccia la differenza in tutte le cose».

Parole da serbare come un dono, perché racchiudono il significato profondo che possiamo affidare al nostro scrivere. «Se dobbiamo dare un senso alla vita, l’unico modo è lasciare qualcosa al mondo; lui ci ha lasciato davvero tanto e in 16 anni ha dato un senso clamoroso alla sua vita2».

La scrittura può aiutarci a oltrepassare ogni confine.

Chi scrive, essenzialmente, è un’anima solitaria, che rende la pagina bianca uno specchio in cui guardarsi; ma poi avverte il bisogno di farsi leggere, di mettere in tavola una parola-luce da condividere.

Se ogni scrittrice o scrittore ha una ‘stanza tutta per sé’, la nostra rivista è una sorta di ‘albergo’ dove persone diverse escono dalla propria camera singola e finiscono per incontrarsi e raccontarsi, far sentire la propria voce. L’Ippogrifo è il luogo di un incontro, la sosta di un viaggio personale nel quale chi scrive dona un’intuizione, un ricordo, un’analisi, un approfondimento, un verso poetico, un’ispirazione, e a sua volta diviene quindi lettore, si mette in ascolto delle voci altrui.

Questo numero si arricchisce di nuove firme: i testi inediti dei soci di ogni età della nostra associazione, riuniti in questo Ippogrifo, sono tracce del cuore. Voglio credere che resteranno, un giorno, insieme ai nostri nomi.

Ringrazio le tante persone che hanno accolto la sfida e si sono cimentate con il tema proposto, sviscerandolo con originalità.

Ricordandoci che continuamente camminiamo sul confine: tra vivere e scrivere, tra finzione e verità, tra realtà e sogno.

Tra silenzio e parola.

 

1Il cielo da quaggiù, YouTube, a&b archibiblio Web Tv

2Chi era Francesco Suffritti, obiettivo100.it, Approfondimenti e cultura, 3 febbraio 2022